Le imprese ricercano lavoratori. Sono 504mila i posti da occupare a gennaio di quest’anno. Un boom di domanda di lavoro.
La domanda di lavoro ritorna ai livelli pre-Covid, superandoli anche con un +14% delle assunzioni rispetto a gennaio 2019. Questo gennaio 2023 saranno 504mila i lavoratori ricercati dalle imprese e 1,3milioni per il primo trimestre dell’anno. Sono 46mila in più rispetto allo scorso anno (+10,1%) e 149mila in più (+12,9%) rispetto all’intero trimestre.
I dati arrivano dal Bollettino del Sistema informativo Excelsior realizzato da Unioncamere e Anpal. Le richieste di lavoro maggiori arrivano dal settore manufatturiero con un aumento annuo del 17,8%(+19mila assunzioni). Seguono turismo (+10mila unità; +21%), servizi operativi di supporto a imprese e persone (+7mila; +17,7%) e servizi alle persone (+7mila; +12,9%). Sale al 46,5% la difficoltà di reperimento (+7 punti percentuali rispetto a un anno fa) che si attesta al 66% per le figure dirigenziali e al 62% per gli operai specializzati.
In quali settori maggiori assunzioni?
Secondo il rapporto le regioni in cui si cercherà maggiormente manodopera e personale saranno al Nord, soprattutto la Lombardia ma migliaia di richieste anche nel Centro-Sud. Le aziende nel settore dei servizi prevedono di assumere circa 330mila lavoratori, in primis per servizi alle persone, poi commercio e turismo. Per quato riguarda l’industria si prevedono 174mila assunzioni. Le imprese delle costruzioni cercano 51mila entrate, quelle della meccatronica 34mila, quelle metallurgiche e dei prodotti in metallo 27mila.
Di queset assunzioni circa 153mila saranno per giovani under 30 e per cui si registra una difficoltà media di reperimento del 48%. Circa il 20% delle ricerche di personale, poi, saranno rivolte a laureati (96mila) e il 30% a diplomati (150mila). Mentre il 20% delle assunzioni si rivolgerà ai lavoratori immigrati soprattutto nel settore della logistica ma anche servizi operativi e metallurgia. Sorge però sempre il problema delle professionalità che si riescono a trovare, è in crescita il cosiddetto “mismatch” tra domanda e offerta di lavoro.